Cosa c’è dentro un pannolino usa e getta?

Si potrebbe pensare che il primo pannolino usa e getta sia stato inventato per aumentare la mobilità delle famiglie o per comodità, ma non è così.

I pannolini usa e getta furono sviluppati da Marion Donovan dopo la Seconda Guerra Mondiale a causa della carenza di cotone. 

Non passò molto tempo, tuttavia, prima che le mamme si rendessero conto dei vantaggi pratici e quotidiani del pannolino progettato da Donovan nel 1950: un rivestimento rettangolare di plastica (inizialmente ricavato dalle tende della doccia) sopra strati di carta velina.

Da allora, i pannolini usa e getta hanno fatto parecchia strada.

La loro popolarità è aumentata in seguito all’introduzione del SAP (Super Absorbent Polymer) nei pannolini a metà degli anni ’80.

Oggi si stima che il 95% dei genitori italiani utilizzi pannolini usa e getta, con grande disappunto degli attivisti ambientali che considerano l’impatto delle discariche non etico.

I pannolini usa e getta sono una grande comodità nel mondo moderno, ma molti genitori si interrogano sulla sicurezza dei materiali che contengono.

E non hanno tutti i torti, visto che a seconda della marca di pannolini scelta, i rischi e l’impatto possono variare e che non tutti i produttori di pannolini forniscono informazioni trasparenti. 

E’ preoccupante la mancanza di informazioni da parte di molti produttori su cosa contiene esattamente il pannolino che i genitori si aspettano di mettere sulla pelle del bambino 24 ore su 24 per i prossimi 3 anni. 

Eppure sembra che la maggior parte dei produttori abbia paura di rivelare gli esatti componenti dei pannolini.

Purtroppo sono proprio i marchi più importanti i più colpevoli in questo senso, ma non sono certo gli unici produttori a limitare la divulgazione dei materiali.

Alcune di queste mancate informazioni sono consentite dai vari governi, come nel caso degli ingredienti dei profumi, che possono essere considerati un segreto commerciale di proprietà ed esentati dalla divulgazione dettagliata. In conseguenza di ciò, un produttore può nascondere decine di sostanze chimiche potenzialmente tossiche sotto la dicitura “fragranza”. 

È noto che in alcuni pannolini usa e getta sono presenti sostanze chimiche potenzialmente dannose, tra cui cloro, coloranti, fragranze, ftalati e altro ancora. Consigliamo di affidarsi alla regola dello scetticismo quando si tratta di ingredienti potenzialmente dannosi:

Se non dicono che non c’è, allora supponiamo che ci sia.

Il grande protagonista dei pannolini usa e getta: il SAP

Dalla metà degli anni ’80, il segreto dei pannolini usa e getta è il SAP. Questi minuscoli cristalli vengono sparsi all’interno degli strati del nucleo assorbente di ogni pannolino per assorbire e intrappolare i liquidi, ovvero la pipì. 

Questi cristalli hanno diversi nomi, tra cui idrogel, poliacrilato di sodio, assorbenti in poliacrilato, e possono assorbire una quantità significativa di liquido, date le loro dimensioni ridotte. 

Il SAP non è utilizzato solo dai marchi importanti, ma è presente in TUTTI i pannolini presenti sul mercato, e per tutti intendiamo proprio tutti.

Le preoccupazioni relative a SAP provengono da più punti di vista. Alcuni di questi sono elencati di seguito:

Il SAP è un materiale relativamente nuovo, essendo stato inventato in Giappone all’inizio degli anni ’70 e utilizzato nei pannolini solo a partire dalla metà degli anni ’80. Non è chiaro se siano stati condotti test sufficienti per garantire l’atossicità e la sicurezza del SAP.

La maggior parte dei SAP moderni deriva dal petrolio e, pertanto, può contenere componenti chimici preoccupanti. Il SAP è una plastica e, per quanto ne sappiamo, tutto il SAP presente nei pannolini oggi deriva dal petrolio. 

In passato, il SAP è stato collegato alla sindrome da shock tossico o TTS (anche se sembra che il SAP stesso non ne sia la causa diretta, ma come si dice, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio…)

Si ritiene che in realtà sia stato  l’uso interno prolungato di alcuni assorbenti femminili contenenti SAP a costituire un terreno di coltura per i batteri che hanno provocato la TSS nello scandalo che investì la Procter & Gamble  nel 1978.

Fatto sta che nell’ormai lontano 1980, il popolare tampone Rely fu collegato a un aumento degli incidenti di sindrome da shock tossico e fu ritirato e di conseguenza, l’uso del SAP negli assorbenti è stato interrotto, ma stranamente ha continuato ad essere presente nei pannolini che facciamo indossare ai nostri bambini.

Nelle varie ricerche effettuate negli anni non si è riusciti a trovare studi credibili e basati su prove che dimostrino che il SAP sia tossico o pericoloso per l’uomo. 

Al contrario, abbiamo trovato alcune aziende produttrici di pannolini ecologici, presumibilmente amanti degli alberi, che hanno concluso che il SAP da loro utilizzato è sicuro e non tossico. Mah…

La conclusione un po’ ansiogena, quindi, è che solo l’insufficienza di prove suggerisce che il SAP sembra essere sicuro…

Senza cloro: perché è importante

Nei pannolini usa e getta, il cloro viene utilizzato come sbiancante per sbiancare il materiale dei pannolini. Il problema del cloro è che durante il processo di sbiancamento emette piccole tracce di sostanze chimiche tossiche note come diossine.

Sulla base di studi sugli animali, le diossine possono “causare problemi riproduttivi e di sviluppo, danneggiare il sistema immunitario, interferire con gli ormoni e provocare il cancro”. L’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha identificato le diossine come “probabile cancerogeno per l’uomo”.

Sebbene le diossine siano presenti solo in tracce nei pannolini sbiancati con cloro e siano presenti praticamente ovunque soprattutto attraverso l’alimentazione, sarebbe da preferire “nessuna” a “traccia” quando si tratta di bambini, in particolare di neonati, perché la loro pelle è molto sottile. 

Quindi, scegliere l’assenza di cloro significa fare del bene all’ambiente e, a lungo termine, a tutti i bambini.

Occhio al profumo

I pannolini usa e getta contengono talvolta fragranze profumate, presumibilmente per mascherare l’odore caratteristico della cacca. Tuttavia, gli organi del neonato, in rapida evoluzione, sono immaturi e esageratamente sensibili a questi insulti chimici. I profumi che si trovano in molti pannolini sono forti e contengono sostanze irritanti non necessarie che possono causare problemi di salute come eritema da pannolino e sintomi respiratori. 

Sappiamo che negli Stati Uniti i produttori non sono tenuti a rivelare le sostanze chimiche utilizzate nelle fragranze considerandole “segreti commerciali”, ma in Europa non è che stiamo messi molto meglio, anzi.

Diciamo che IN TEORIA secondo il regolamento europeo REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals), le aziende devono registrare e fornire informazioni sulle sostanze chimiche utilizzate nei loro prodotti, compresi i pannolini usa e getta, per garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente. 

Nonostante ciò, però, nella pratica la maggior parte dei produttori di pannolini continua a non elencare specificamente tutte le sostanze chimiche utilizzate nei loro prodotti, appellandosi come gli americani a motivi di segretezza industriale.

E comunque diciamocelo, la fragranza non maschera né migliora l’odore di un pannolino sporco. Se un pannolino puzza, bisogna cambiarlo, non nascondere l’odore!

Attenzione ai coloranti

I coloranti nei pannolini usa e getta si trovano nei motivi colorati all’esterno del pannolino, negli elastici e nel reagente che fa diventare il pannolino blu quando è bagnato.

Questi coloranti possono causare eruzioni cutanee, in quanto possono provocare reazioni allergiche in alcuni bambini quando il colorante tocca la pelle del bambino. 

La situazione in questo settore è peggiore negli Stati Uniti, dove non c’è un uso chiaro o coerente delle parole e quindi quello che un produttore chiama pigmento, potrebbe essere chiamato colorante da un altro. In Europa le normative sono più stringenti, ma ciò non toglie il fatto che l’uso di coloranti nei pannolini è quantomeno inutile se non sospetto.

Paura degli ftalati?

Avrete forse sentito dire che gli ftalati sono un ingrediente della plastica che desta preoccupazione. E potrebbero essere presenti anche nel pannolino del vostro bambino. Gli ftalati sono principalmente plastificanti, ovvero “sostanze aggiunte alla plastica per aumentarne la flessibilità, la trasparenza, la durata e la longevità”. Sono comunemente usati per ammorbidire la plastica, e in alcuni pannolini usa e getta, possono essere utilizzati come parte del processo di creazione di uno strato esterno impermeabile. 

Gli ftalati sono sotto la lente di ingrandimento della comunità medica – e pensiamo che dovrebbero esserlo anche per voi – a causa dei potenziali effetti tossici sul sistema endocrino e riproduttivo in via di sviluppo, a cui i bambini sono particolarmente vulnerabili.

Non tutti i pannolini usa e getta utilizzano ftalati, ma scoprire quali lo fanno è una sfida, sempre per l’alone di mistero che circonda l’elenco degli ingredienti presenti nei pannolini, quindi anche in questo caso, quando si tratta di ingredienti potenzialmente tossici, consigliamo di utilizzare la regola dello scetticismo: “se non dicono che non c’è, allora supponiamo che ci sia”.

Pannolini Prodotti tossici?

Sapevate che le feci umane (alias la cacca) sono tossiche per l’ambiente? Sapevate che è illegale smaltire la cacca in discarica? Anche se la piegate in un pannolino usa e getta? Sapevate che la cacca smaltita in discarica potrebbe infiltrarsi nelle falde acquifere e contaminare l’acqua potabile?

Alcuni genitori sostengono che un deterrente all’uso dei pannolini lavabili sia la pulizia o il risciacquo della cacca dal pannolino prima del lavaggio. Dato che le feci sono tossiche e non dovrebbero finire in discarica, lo stesso risciacquo dovrebbe avvenire con i pannolini usa e getta. Questa conoscenza livella in qualche modo il campo di gioco tra i pannolini lavabili e quelli usa e getta e la loro convenienza percepita.

Alla fine, un pannolino usa e getta è sempre un pannolino usa e getta. Non importa quanto sia ecologico o quali siano le dichiarazioni sui materiali biodegradabili, l’impatto ambientale è sempre notevole. Quindi, se l’effetto degli anni in cui il vostro bambino indosserà il pannolino vi preoccupa, vi invitiamo a prendere in considerazione i PANNOLINI LAVABILI.

Anche se può essere difficile sapere con precisione in che modo le sostanze chimiche dei pannolini usa e getta possano influire sul vostro bambino, o quale sia il rischio di esposizione, facciamo nostro l’adagio “better safe than sorry”.

E se vi dovesse capitare di usare ogni tanto pannolini usa e getta, vi consigliamo di scegliere un pannolino con le seguenti caratteristiche:

  • Senza cloro
  • Senza profumo
  • Preferibilmente senza ftalati
  • Senza coloranti

Ci piace la biodegradabilità per ciò che implica, ma un pannolino usa e getta inquina sempre e comunque.

Fonte: Juliet Spurrier, MD

1 commento su “Cosa c’è dentro un pannolino usa e getta?”

  1. Col primo bambino abbiamo avuto degli evidenti problemi di irritazione in zona pannolino, usando noi i PL e gli U&G solo all’asilo/dai nonni siamo subito stati ritenuti responsabili dell’irritazione (perchè il PL erano mal lavati, perchè erano prodotti ormai sorpassati dal progresso, perchè fanno male e un sacco di altri luoghi comuni) alla fine noi non abbiamo ceduto e, anzi, grazie alla BoccaManiPiedi ho dovuto tenere (e quindi gestire in toto) il bimbo per circa una settimana. avendo notato che l’uso degli U&G non faceva altro che peggiorare la situazione, contro ogni consiglio ho provato l’uso esclusivo dei PL per una settimana e la pelle si è riequilibrata.
    Il mio bambino soffre di pelle molto sensibile e l’umidità che crea la plastica non fa altro che creagli irritazione, per noi i PL sono stati una salvezza; per non parlare delle altre bellissime motivazioni rispetto agli U&G a supporto (maggior assorbenza, traspirabilità, eleganza perchè lasciare un bimbo col PL è una gioia anche per gli occhi, rispetto del bimbo e dell’ambiente…)

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